Apertura!

Di Maria  Martone

Confesso che la sindrome della pagina bianca, unita alla paura di sbagliare, nel riprendere in mano il progetto di In-Formed, mi hanno lasciato non poco bloccata davanti allo schermo del PC.

Vittoria Ponzetta, che ringrazio per la fiducia accordatami, mi ha spiazzata, quando, nel bel mezzo di un’amena conversazione,  mi ha detto al telefono: “ ma se riaprissimo In Formed?”.

Una valanga di interrogativi si sono schiusi nella mia mente, soprattutto il quesito se una nuova pubblicazione on line avesse senso.

Ci siamo risposti che condividere cultura e informazioni, aprirsi ai nuovi orizzonti della scienza e della tecnica e confrontarsi sulla trasformazione in atto nella società non può che essere un buon motivo per perseguire il progetto di In- Formed.

E poi, è utile ancora parlare di libera manifestazione del pensiero?

Sì, perché poter esprimere liberamente le nostre idee è ciò per cui hanno lottato i nostri padri e i nostri nonni.

Occorre certo, nell’epoca dei social media, ridefinire le modalità, spiegare e formare chi usa questa preziosa forma di comunicazione, perché talora, il fatto di interagire senza guardarsi negli occhi, fa travalicare i limiti della correttezza nel trattare le informazioni.

Occorre riflettere sull’ art. 21 della Costituzione, che, questa libertà tutela: l’informazione viaggia veloce, tramite internet, e, non può più considerarsi legittima la frase del celebre film Notting Hill (un film del 1999 diretto da Roger Michell, nel quale l’invadenza dei cronisti di Gossip rischia di danneggiare una bella storia d’amore): “le notizie di oggi serviranno a foderare le pattumiere domani”.

Viene in mente l’esordio di un’ aria dell’opera di Gioacchino Rossini, il barbiere di Siviglia: La calunnia un venticello Un’auretta assai gentile Che insensibile sottile leggermente dolcemente incomincia a sussurrar. piano piano terra terra sotto voce sibilando va scorrendo, va ronzando, nelle orecchie della gente s’introduce destramente, e le teste ed i cervelli fa stordire e fa gonfiar. Dalla bocca fuori uscendo lo schiamazzo va crescendo: Prende forza a poco a poco, Scorre giù di loco in loco, Sembra il tuono, la tempesta che nel sen della foresta, va fischiando, brontolando, e ti fa d’orror gelar. Alla fin trabocca, e scoppia, Si propaga si raddoppia e produce un’esplosione come un colpo di cannone, un tremuoto, un temporale, un tumulto generale che fa l’aria rimbombar. E il meschino calunniato avvilito, calpestato sotto il pubblico flagello per gran sorte va a crepar”  i versi, che sembrano scritti per l’epoca dei social, spiegano, perfettamente come la calunnia, che qui sta nel significato più generico di attività diffamatoria, è il modo per mettere in circolazione voci infamanti sul conto di  qualcuno, quanto essa sia lesiva per la reputazione di una persona, quanto sia agevole mettere in giro voci nocive e quanto sia faticoso, poi sradicarle.

La nostra ferma intenzione è quella di non scadere nella polemica, non inveire, ma parlare sottovoce, attenerci ai fatti con rigore, manifestando le personali osservazioni nel modo più rispettoso per il lettore. Chi scrive, così come chi collaborerà con la nostra testata, non ha la presunzione di essere “giornalista”, ma di condividere conoscenze, riflessioni, riproporre opere e riesaminarle cogliendone nuovi aspett e fedele agli intenti che contraddistinguono il Formed, contribuire a riscrivere le modalità della formazione.

Siamo consapevoli che la certezza che una cosa sia veramente come viene rappresentata, non c’è, che la responsabilità di chi scrive, disegna, o diffonde in qualunque modo il suo pensiero, si lega con la diffusione del pensiero senza limiti che può divenire un modo per prevaricare, per arringare la massa contro un singolo, producendo una doppia violenza, quella sulle menti più deboli e quella sul soggetto offeso. La totalità può divenire negazione dell’alterità e fonte di egemonia, di egoismo e di violenza, richiamando il pensiero di E. Levinas  in “Totalità e Infinito”, che ancora afferma che il rapporto etico è l’unico che riconosce una relazione in cui radicalmente, l’alterità dell’altro sia riconosciuta e rispettata. Tale concetto pur riconoscendo un primato dell’etica rispetto alla ragione, non si discosta nella sostanza dall’affermazione del Goya che a commento del quadro sulla fucilazione scrive: Il sonno della ragione genera mostri: qualunque azione si svolga al di fuori della razionalità ha conseguenze abnormi.

Il nostro proposito è di agire utilizzando con responsabilità la libertà di espressione,  ricordando la  visione del filosofo Hans Jonas che nel  Principio ResponsabilitàUn’etica per la civiltà tecnologica” sostiene che la libertà è un concetto chiave per la comprensione della vita e del suo sviluppo, per l’uomo la libertà è l’occasione dell’incontro con se stesso: questa conoscenza unita alla consapevolezza della libertà  diventano la condicio sine qua non per “abitare” la massa senza esserne schiacciati, ma anche senza prevaricarla, ciò vale a maggior ragione nella diffusione del pensiero che come la storia ci insegna può essere fonte di grave stallo della coscienza.

Detto questo vi proponiamo in questo numero di apertura il contributo di Don Luigi Merola sulla attività da Lui seguita, le interessanti considerazioni del Dott. Alessandro Quarti sull’uso dell’ecografia nel lavoro dei fisioterapisti, gli appunti sul cinema umanistico del Prof. Vincenzo Albano, le considerazioni del Dott. Passariello sull’importanza fondamentale delle competenze digitali e della formazione continua, la freschezza delle parole del giovane Lillo Testa e, visto che la Pasqua è arrivata, la ricetta della Pastiera della Mamma della nostra Vittoria Ponzetta, perché parleremo spesso, all’interno di questo giornale anche della Cultura del Cibo e della Storia di Preparazioni Culinarie che fanno parte della nostra tradizione e di quella di altri paesi e daremo spazio alle ricette dei più giovani come il nostro Ivan, che pur avendo solo 15 anni, è appassionato di cucina!

Mi piace in chiusura ricordare che il nostro giornale fa parte della Famiglia del Formed: troverete di seguito anche storia e attività legate al nostro ente di formazione.

Segnalo, a tal proposito, il primo corso in Italia in Criminologia dell’Arte (tutte le informazioni sul sito).

Insomma ce n’è per tutti i gusti, andiamo ad incominciare!

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