Il 13 novembre si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, un valore che vive ancora da Oriente ad Occidente con l’obiettivo di promuoverne il potere positivo verso gli altri e verso se stessi. La data del 13 novembre è stata scelta perché ricorda il giorno d’inizio della Conferenza del World Kindness Movement svoltasi a Tokyo nel 1997, che portò alla firma della Dichiarazione della Gentilezza. I Paesi aderenti al Movimento sono 27, chiamati a deliberare principalmente di sviluppo sostenibile in una Assemblea Generale che ha adottato il motto “guardare oltre noi stessi e oltre i confini di Paesi, etnie, religioni e culture”. Un movimento che ha dieci insegnamenti, un vero e proprio decalogo
Eccolo:
- Vivere bene insieme: ascoltare ed essere pazienti
- Essere aperti verso tutti: salutare, ringraziare e sorridere
- Lasciare scivolare via le sgarberie e abbandonare l’aggressività
- Rispettare e valorizzare la diversità, grande fonte di ricchezza
- Non essere gelosi del sapere: comunicare, trasmettere e condividere
- Il pianeta è uno solo, non inquinare e non sporcare
- Ridurre gli sprechi: riciclare, riutilizzare e riparare
- Seguire la stagionalità e preferire i prodotti locali
- Proteggere gli animali: non sfruttarli, non maltrattarli e non abbandonarli
- Allevare gli animali in modo etico, non infliggere sofferenze
La gentilezza è un valore fondamentale che può fare la differenza nella vita di una persona e nella società in generale. Essere gentili significa essere rispettosi, premurosi e generosi verso gli altri, senza aspettarsi nulla in cambio. La gentilezza può manifestarsi in piccoli gesti quotidiani, come sorridere a qualcuno per strada o aiutare un vicino di casa anziano a portare le buste della spesa. Ma può anche estendersi ad azioni più grandi, come donare del tempo o denaro a una causa benefica e può creare un ambiente più sereno , accogliente e inclusivo sia nella vita quotidiana che nelle dinamiche più formali.
I primi approcci al concetto di gentilezza derivano dal mondo della religione. Nella Bibbia, ad esempio, la gentilezza costituisce uno dei temi centrali, affrontato prevalentemente non da una prospettiva religiosa, ma da quella di un valore chiave per l’essere umano. Essere gentili non è solo “la cosa giusta da fare”, ma fa bene anche alla nostra salute fisica e mentale.
Una mole crescente di studi sostiene che compiere atti di generosità aumenta la felicità e il benessere soggettivo, con annessi benefici per la salute fisica come una pressione sanguigna più bassa .Non solo, azioni prosociali verso amici, estranei e persino se stessi accrescono benessere, autostima e senso della vita . La gentilezza sembra essere anche affascinante. Gentilezza e intelligenza, infatti, sono risultati i tratti più desiderati in un partner amoroso, molto più che bellezza, denaro e salute.
In conclusione, essere gentili non è solo una questione di buone maniere, ma è un modo di vivere che contribuisce a rendere il mondo un posto migliore. La gentilezza ha il potere di creare connessioni significative e di diffondere amore e positività. Cerchiamo di essere gentili ogni giorno, in ogni piccolo gesto, perché anche il più piccolo atto di gentilezza può fare la differenza nella vita di qualcuno.