Il Medioevo

Quando si parla dei periodi storici più antichi e svalorizzati si pensa sicuramente al periodo del Medioevo, fatto di superstizioni e fanatismo religioso. Questo veniva chiamato il “ Periodo dell’Età di Mezzo”, un passaggio da l’Età Antica a quella un po’ più moderna. Viene classificato il periodo del grande buio ma fu un periodo di grandi cambiamenti urbanistici, storici, politici. A livello urbanistico decisero di alterare lo spazio, nascono le case torre, cambia anche l’architettura delle chiese. Le chiese si trasformano diventano più alte ,cambia anche l’arco, invece di fare una semicirconferenza allungarono la punta e venne chiamato arco a sesto acuto, fu definito arco ogivale. Perché assomigliava a una pallottola. Le chiese erano Romaniche e Gotiche. Le chiese Romaniche avevano la forma di un quadrato era uguale in altezza e in lunghezza. C’erano gli archi a tutto sesto. Erano costruite con mura più spesse questo purtroppo rendeva la chiesa più buia. Le chiese Gotiche erano ad archi rampanti e avevano la particolarità di possedere grandi vetrate.

Abate Suger voleva una chiesa particolarmente decorata per esaltare il valore di Dio; i monaci Cistercensi desideravano una chiesa semplice, credevano la gente si potesse confondere si fossero distratti. In quel periodo il popolo non sapeva leggere, quindi non conoscevano la Bibbia  e tramite i dipinti imparavano le Sacre Scritture. La chiesa Gotica era piena di immagini di bassorilievi. In questo periodo nascono le raffigurazioni mostruose di animali con due teste, animali bestiari immaginari. La chiesa aveva creato un’immagine di Dio severo. Il Medioevo viene diviso in due parti: Medioevo Romanico e Medioevo Gotico.

Il Medioevo Romanico va dal X al secolo XII. Il Medioevo Gotico dal XII secolo al XIV secolo. In questo periodo si sviluppano nuovi stili : il gotico il creatore fu Abate Suger amico del Re di Francia. in Italia si diffonde grazie all’ Ordine monastico dei monaci Cistercensi. Questo stile e la derivazione dei Goti cioè dei barbari. Questo termine era usato per disprezzare le opere, che erano orribili. in questo periodo vengono creati mosaici e affreschi. La gente era ignorante se accadeva un terremoto, credeva Dio li stesse punendo per qualche cosa che avevano commesso, vivevano con l’unico obiettivo di comportarsi bene per meritarsi il Paradiso.

Nel periodo del Medioevo anche i matrimoni venivano celebrati per la propria ascesa sociale, oppure come strumento di consolidamento del potere. In questo periodo cominciò a nascere l’Amor Cortese, il corteggiamento dedito a una sola donna. Il cavaliere provava amore spirituale, la donna era vista come qualcosa di sublime, una creatura degna di venerazione. L’uomo era inferiore era solo un umile servitore. L’amore impossibile creava sofferenza e gioia allo stesso tempo. L’amore era un esercizio interiore che ingentiliva l’animo. L’uomo poteva innamorarsi della donna anche senza averla mai vista, per aver visto un suo ritratto o aver sentito parlare di lei. Se l’amore smetteva  di essere spirituale per diventare sensuale,  si trattava di amore adultero. L’amore adultero era quello che si svolgeva al di fuori del vincolo coniugale. Quindi subentrava un conflitto tra amore e religione, un conflitto tra il culto per la donna e il culto per Dio. La chiesa condannava l’amor cortese, come fonte di peccato e perdizione. L’amante provava un senso di colpa.

In questo periodo nacquero  i romanzi cavallereschi. Mentre a livello artistico   i   mosaici bizantini non avevano  né spazio né forma di movimento; il fondo era  di color oro  e questo dava la sensazione di eterno e quindi di Dio. In questo periodo mancava la tridimensionalità, tutto era bidimensionale. Nei mosaici le tematiche erano la Natività, la morte della Vergine, la Crocifissione.  Purtroppo l’artista non aveva nessuna libertà era il committente a decidere l’opera che doveva essere realizzata. L’artista era considerato un artigiano, non poteva firmare l’affresco non aveva ancora nessuna  considerazione né dignità. Non si può non citare Giotto, allievo di Cimabue con il quale collaborò in alcune sue opere. Si racconta che Cimabue si rese conto dell’abilità di Giotto vedendolo rappresentare su un sasso una delle pecore che portava al pascolo.  Giotto lavorava con una quarantina di collaboratori. Si recò a Padova dove creò il suo capolavoro :la Cappella degli Scrovegni. L’opera costituisce il massimo capolavoro ad affresco dell’artista e testimonia la profonda rivoluzione che il pittore toscano portò all’arte occidentale. Giotto  creò numerosi affreschi ,si avvicinò al chiaroscuro, alla rappresentazione dei dettagli, come le rughe sulla pelle senza dimenticare  il panneggio ( cioè il tessuto percorso da pieghe)  nei vestiti. La sua fama cresceva sempre di più. Il grande letterato Dante Alighieri lo ammirava , parlò di lui nella Divina Commedia nel Canto IX del Purgatorio. “Credette Cimabue ne la pittura/ tener lo campo, e ora ha Giotto il grido,/ sì che la fama di colui è scura“. Cimabue era convinto di essere il più bravo, il più meritevole nel campo della pittura, ma è stato superato da Giotto, che ne ha oscurato la fama. Il pittore Giotto e il poeta Dante Alighieri sono stati indiscutibilmente i principali protagonisti del XIV secolo, ognuno eccellendo nella propria arte. Lavoravano allo stesso progetto per il periodo che sarebbe arrivato dopo il Medioevo :  l’Umanesimo.

 

A cura di Dr.ssa Carmen Vecchio

Corrispondente da Giarre (CT).

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