Di Maria Candida Martone.
Misconosciuta fino a qualche anno fa la figura della regina Maria Cristina di Savoia Borbone, gode al momento di una fama che finalmente le rende giustizia.
Sono stata Presidente del Convegno Maria Cristina di Savoia Sez. Caserta mariacristinadisavoiacaserta (ho avuto il privilegio e la responsabilità di rappresentarlo per 10 anni!) e non posso esimermi, a distanza di un decennio dalla beatificazione di questa singolare sovrana, dal raccontare della mia esperienza con questa donna che al di là del suo Status di Regina, rappresenta oggi una sorta di “influencer” ante litteram, nonostante fosse di indole assai riservata.
Il Conte di Cavour, Camillo Benso, la definiva «charmante et parfaite», con una parola carismatica.
Certo il contesto, in cui si mosse la Regina, era diverso da quello in cui si muove una moderna donna di potere, ma la Nostra era consapevole di essere una privilegiata e, già questo, la metteva al riparo da ambizioni di santità, così da rendere il suo agire talmente spontaneo da avvicinarla al Popolo Napoletano, che l’aveva scelta come santa prima ancora che qualcuno sollevasse l’ipotesi di farla assurgere agli onori degli altari.
All’inizio il mio rapporto con Maria Cristina è stato difficile proprio per questo suo essere donna, ricca e potente, sicuramente senza gli affanni che noi donne abbiamo avuto e continuiamo ad avere. Mi chiedevo: <<ma come può una donna nata negli agi, nobile, poi divenuta regina di Borbone e per di più piemontese, visti i suoi natali in casa Savoia, capire quello che passa per la testa di una donna mortificata ogni giorno da una società che oltre a considerarla inferiore all’uomo, non le permette di avere una vita dignitosa?>>
E poi grazie alla lettura di un testo scritto da Luciano Regolo, “La Reginella Santa” che tratteggia magnificamente, senza indugiare nel trionfalismo, la figura di Maria Cristina, ho capito, ho apprezzato e condiviso l’insegnamento di questa Sovrana, ho fatto pace con Maria Cristina e brevemente vi racconto di Lei.
Maria Cristina, figlia di Vittorio Emanuele I e Maria Teresa d’Asburgo, sovrani del Regno di Sardegna, era una ragazza, quando giovane sposa di Ferdinando di Borbone, divenne Regina del regno di Napoli, “la Reginella Santa”, come la chiamava il popolo di Napoli che aveva conquistato. Il suo carisma attirò persino l’attenzione del filosofo Benedetto Croce, che aveva un rapporto controverso con il cristianesimo, il quale nel 1924, le dedicò un breve saggio poco conosciuto Maria Cristina di Savoia. Regina delle due Sicilie.
Ebbe un destino tragico, morì, il 31 gennaio 1836, pare per un’infezione post-partum (anche se questa è una ipotesi mai confermata con certezza) dopo aver dato alla luce il figlio Francesco II, che fu per breve tempo re delle Due Sicilie, deposto, come racconta la Storia, proprio dai Savoia Carignano, cugini di Maria Cristina.
Maria Cristina, esce dagli schemi della sovrana generosa, con un suo modo di essere caritatevole, al pietismo sostituisce l’impegno tangibile di dare agli ultimi una opportunità di affrancamento dalla povertà.
Il suo modo di operare, che ricorda le idee avanguardistiche che saranno proprie di Adriano Olivetti nella seconda metà del ‘900, pone attenzione alla dignità dell’essere umano, officine per la lavorazione di mobili e botteghe per la creazione di maglieria spuntarono, grazie alla sua opera, in quartieri di Napoli da sempre derelitti.
A San Leucio fu avviata la cd. «Colonia di San Leucio», nelle seterie, si producevano splendidi tessuti, creando lavoro, ma soprattutto emancipazione anche per tante donne.
Fu sicuramente una fervente cristiana, ma ciò non le servì ad alimentare il bigottismo spesso aleggiante nelle nobili famiglie, al contrario si servì della Parola di Gesù come viatico per spegnere livori e contrasti che albergavano nella famiglia, della quale era entrata a far parte, la preghiera fu un mezzo per entrare e far entrare in contatto con Dio anche suo marito, il re Ferdinando II, al quale riuscirà a trasmettere una vision politica di orientamento riformista, addirittura liberale un rapporto di mutua stima per essergli accanto come moglie, ma anche, in maniera ponderata, nell’azione politica e sociale: “se cercherai il vantaggio del popolo, sarai un buon re da tutti amato”, diceva la Regina a Ferdinando, il quale ebbe a dire “Maria Cristina mi ha insegnato a vivere e morire”.
Dispensatrice di pace cercò di porre un freno al clima di congiura e maldicenza che covava a corte.
Umiltà e Carità furono le qualità che soggiogarono i Napoletani: inviava denaro e biancheria attingendo dalle sue personali risorse, dava riparo ad ammalati e diseredati, cercava di sostenere i giovani con denari che oggi chiameremmo borse di studio o sovvenzioni a fondo perduto.
La morte sopraggiunse il 31 gennaio del 1836 a mezzogiorno.
Maria Cristina per tre giorni ricevette l’omaggio del popolo. La salma venne, poi, tumulata nella Basilica di Santa Chiara dove si trova tuttora. Diciassette anni dopo la morte le sue spoglie vennero ritrovate intatte, con tutti i capelli.
Il miracolo che, una volta riconosciuto, ha permesso la beatificazione, fu la guarigione definitiva di Maria Vallarino, domestica alle dipendenze della marchesa Antonia Carrega di Genova, malata dal giugno 1866, di un tumore maligno alla mammella destra e tumore incipiente alla mammella sinistra.
Il Beato Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), nel 1859, firmò il decreto di introduzione della sua causa di beatificazione. Pio XI riconobbe nel 1937 l’eroicità delle virtù della Serva di Dio. Nel 1958 l’autorità ecclesiastica dispose una ricognizione del corpo della Venerabile che, nonostante le offese del tempo, risultò intatto
Il 25 gennaio del 2014 Maria Cristina fu elevata al ruolo di Beata a Napoli con rito solenne nella Basilica di Santa Chiara, per decreto di Papa Francesco che ha firmato il decreto.
A margine mi piace ricordare che a Caserta è attivo da oltre 50 anni il Convegno di Cultura Beata Maria Cristina di Savoia, le iscrizioni per le nuove socie si apriranno a settembre, nata come associazione al femminile, dal 2016 possono iscriversi anche gli uomini, pur senza diritto di voto. Per informazioni sulle attività del Convegno potete collegarvi all’account Instagram @mariacristinadisavoiacaserta e inviare un messaggio, è attivo anche il sito nazionale mariacristinadisavoia.it.