Di Luigi Petrucci.
Un giorno mia figlia, la mia principessa fragile, che, credevo potesse rompersi con un alito di vento, mi dice: lascio il pattinaggio, vado a l Rugby. Amore forse ti stai confondendo? No, sbagliavo io, i calli dei pattini, per i quali avevamo passato notti insonni, diventavano un felice ricordo in confronto ai segni di incontri domenicali con altre principesse con cui avevano giocato con una palla ovale. Ah la palla? Cosa ignobile che sembra deformata dal sole. E a cosa? Ad uno sport contrario ad ogni logica comprensibile, si va in avanti ma solo passando la palla dietro. Manicomio! Chi lo ha inventato? Gli inglesi. Ma tu, da chi guida al contrario cosa ti aspettavi? Cominciano le trasferte, Under 12 viaggio con casatiello a Benevento. U14 pure. U16 la novità, anche il Lazio ma, con molto più casatiello.. per i tifosi avversari. E dopo un po’ anche noi genitori ne capiamo di più e nel mentre cresce la bravura delle ragazze. Cavolo è serie A e nasce, per volontà di Rugby Torre e di Amatori Napoli, una società tutta al femminile, Neapolis Rugby. Beh, giocano veramente bene, le vincono tutte,10 di fila, ed io, che prima mi confondevo con il curling, ora parlo di maul e ruck in campo con la reflex per congelare nel tempo facce di modelle in abito lungo dal lunedì al sabato e tacchetti di ferro e paradenti di domenica fino a quando, incorniciate da pezzi di scotch, arrivano a giocarsi la finale scudetto.
Grazie Rugby e forza Neapolis sempre